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Garanzia Giovani: cos’è e come funziona il piano contro la disoccupazione giovanile

CHI SONO I NEET? L’acronimo, che sta per Not in Education, Employment or Training, indica i ragazzi, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, che non sono impegnati in un’attività lavorativa né inseriti in percorsi scolastici o formativi. A tutti loro Garanzia Giovani assicura una serie di misure valide a favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro. Come? Attraverso programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati e incentivi per offrire, a livello nazionale e regionale, concrete opportunità di orientamento, inserimento al lavoro e formazione.

Comunità Europea, Governo e Regioni insieme per Garanzia Giovani, il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Obiettivo del Piano combattere la disoccupazione giovanile in tutti quei Paesi dove il tasso supera il 25%. E c’è anche l’Italia tra i Paesi della CE interessati da Garanzia Giovani, che intende favorire l’inserimento lavorativo dei Neet.

Tanti gli attori coinvolti: dalle regioni, agli enti di formazione, fino alle imprese, interessate da bonus e sgravi fiscali fino a 6.000,00 €, per assunzioni a tempo indeterminato dei Neet.
I FONDI – Con 6 miliardi di euro stanziati dalla CE e un plafond nazionale di 1,5 miliardi, il Piano Garanzia Giovani si appresta a diventare, nei prossimi mesi, una valida iniziativa per favorire l’inserimento lavorativo degli oltre 444 mila ragazzi che, ad oggi, in Italia, si sono iscritti al progetto. In queste settimane, i Centri per l’Impiego stanno procedendo alla profilazione degli iscritti a Garanzia Giovani, per valutarne il background formativo e professionale. Tutto per stabilire le opportune misure per favorire l’inserimento lavorativo o l’attivazione di percorsi di formazione specifici per i Neet.

Accolto con forti segnali di ottimismo dal mondo delle imprese il Piano Garanzia Giovani. Per Il Sole 24 ore «l’indice complessivo sulla fiducia delle aziende italiane è salito a marzo a 103 punti, dai 97,5 punti di febbraio», mentre Tito Boeri, presidente dell’Inps, parla di «76 mila richieste arrivate nei primi 20 giorni di febbraio dalle imprese per accedere alla decontribuzione per assunzione a tempo indeterminato».

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